Tutela del cittadino contro la PA #1 – Il servizio postale come servizio pubblico essenziale: il problema dei costi.

Fra i diversi servizi pubblici, ne esistono alcuni che sono definiti universali a causa della loro fondamentale importanza.  Tra questi rientra anche il servizio postale.

Ma in cosa consiste e cosa significa che il servizio postale è un servizio pubblico universale?

Innanzitutto bisogna definire il servizio postale come quel servizio gestito da enti pubblici (Poste italiane S.p.A.) o società private (come ad esempio FedEx) che abbia ad oggetto la raccolta, lo smistamento, la spedizione e la distribuzione della posta (corrispondenza o pacchi).

Dire che il servizio postale è universale significa che non solo viene garantito a tutti i cittadini abitanti sul territorio nazionale, ma che è anche obbligatoriamente offerto con il medesimo piano tariffario accessibile e identico per tutti gli utenti.

Facendo un esempio, un isolano così come un alpino o un soggetto che vive in una città del centro Italia, deve avere la garanzia di accedere al servizio postale alle medesime condizioni.

Inoltre, data l’importanza del servizio postale, esso dev’essere garantito – in base alla normativa comunitaria – tutti i giorni lavorativi e, come minimo, cinque giorni a settimana, salvo circostanze o condizioni geografiche eccezionali (ad esempio una bufera di neve che impedisce di recapitare un pacco postale in una baita a mille metri di altezza).

 

Un aspetto problematico di notevole interesse, è sicuramente rappresentato dal fatto che non sempre il costo del servizio postale risulta essere lo stesso.

Chiaramente, la spedizione di un pacco postale a dieci chilometri di distanza dal luogo del mittente ha un costo inferiore rispetto alla spedizione dello stesso pacco a cento chilometri di distanza. Tuttavia, come s’è visto, la normativa garantisce a tutti gli utenti un piano tariffario unico: il medesimo costo di spedizione (accessibile a tutti) per i pacchi di identico peso.

Tale standardizzazione delle tariffe viene imposta dallo Stato, il quale è tenuto a tutelare l’interesse di ciascun cittadino ad usufruire del servizio postale al medesimo costo, evitando di conseguenza ogni tipo di discriminazione.

Dunque, se il prezzo per l’utente rimane sempre lo stesso, il costo per l’imprenditore che offre il servizio pubblico universale cambia a seconda delle diverse condizioni.

Logicamente nessun imprenditore sarà mai disposto ad offrire un servizio a tariffa unica, poiché se il costo di produzione è più alto o dovesse aumentare, egli subirà delle perdite.

Per evitare che un simile, spiacevole fatto accada, lo Stato è chiamato ad intervenire. Tale decisione può manifestarsi in due modi: attraverso la concessione di aiuti e sovvenzioni statali a vantaggio di coloro che si assumano tale incombenza, oppure mediante dei forti sgravi fiscali.

I trattamenti di questo genere rientrano tra quelli che comunemente vengono definiti “aiuti di Stato”.

Accanto a queste due forme di aiuti statali, è previsto un fondo di compensazione, cioè una sorta di “salvadanaio” alimentato da tutte le imprese operanti nel settore postale, destinato a colmare la differenza tra costi e ricavi delle imprese in difficoltà.

In particolare le imprese contribuiscono versando al fondo di compensazione una somma pari a circa il 3% degli introiti.

In questo modo e con tali escamotages viene scongiurato il pericolo che il servizio postale si paralizzi per mancanza di fondi necessari.

 

Alessandro Torroni.

 

2016-12-15T16:23:46+00:00