Secondary Ticketing: Voglio quei biglietti! Si, ma a che prezzo?

Miranda e Stefano sono due fan dei Coldplay, che aspettano da anni di andare a un loro concerto. Finalmente quel momento sembra arrivato. Dopo molto tempo viene annunciato un tour europeo e Miranda e Stefano fremono aspettando che escano le date, in particolare quella italiana. Non importa dove sarà il concerto, loro prenderanno quei biglietti e finalmente vedranno i Coldplay dal vivo. Quel gruppo aveva segnato tutto il loro liceo e non si sarebbero persi quell’evento per nulla al mondo. Quando vengono annunciate le date sono felicissimi; il 3 o il 4 luglio sarebbero stati a Milano, sotto il palco a cantare a squarciagola le canzoni della loro adolescenza. I biglietti sarebbero usciti il 7 ottobre alle 10 del mattino. Così si organizzano per vedersi e comprare i biglietti online. Alle 9:55 sono già sul sito, aspettando che venga aperto l’acquisto. Sanno benissimo che devono fare il più velocemente possibile, altrimenti i biglietti sarebbero finiti. Alle 10 in punto cliccano sul biglietto che vogliono acquistare, digitano il codice captcha…e niente. I biglietti alle 10:03 sono già finiti! Ci riprovano diverse volte, per mezz’ora ma niente. Un po’ rassegnati si fanno un giro su internet. Magari su qualche sito si trova ancora qualcosa. Infatti è così…ma il prezzo (già alto) del biglietto è raddoppiato. Com’è possibile?

 

Si tratta del fenomeno del secondary ticketing (o bagarinaggio online), cioè un mercato di biglietti parallelo a quello autorizzato e fortemente attivo su internet, che offre in vendita biglietti per ogni genere di eventi non solo del mondo dello spettacolo. Su questi siti sono venduti biglietti non autorizzati e ingiustificatamente maggiorati per multipli rispetto al prezzo ufficiale, alimentando un vero e proprio mercato parallelo a danno del consumatore.

Il bagarinaggio online è reso possibile da software sofisticati in grado di acquistare velocemente migliaia di biglietti. Si è calcolato che bastano tre minuti e cinquanta secondi ad un utente non registrato per comprare un biglietto sul sito, mentre bastano pochi secondi a chi utilizza software di ticket robot. Questo può creare grave disparità di trattamento a danno del consumatore, permettendo a coloro che usano robot informatici di acquistare in brevissimo tempo grandi quantità di biglietti che verranno rivenduti a prezzi molto più alti. Secondo alcune indagini, inoltre, pare che per alcuni spettacoli parte dei biglietti siano stati immessi sul mercato secondario direttamente dalla società organizzatrice degli eventi, che avrebbe poi trattenuto il 90% del sovrapprezzo realizzato tramite i siti di bagarinaggio.

Il secondary ticketing produce una notevole distorsione del mercato a danno dei consumatori. Potrebbe addirittura delinearsi un’ipotesi di pratiche scorrette da segnalare all’Antitrust. Infatti, secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori (UNC), l’unico operatore del mercato (in questo caso Ticketone) sarebbe obbligato a combattere i fenomeni devianti del mercato. Pur non avendo colpe, non può disinteressarsi dalle conseguenze di eventuali distorsioni.

 

Già in precedenza si era verificato qualcosa di simile. Il sito Tripadvisor era stato denunciato per le recensioni di alberghi e ristoranti di cui non era rintracciabile l’autore. La difesa contestò il fatto che il sito fosse unicamente un intermediario e che, di conseguenza, non potessero esserci responsabilità. Invece il sito fu condannato perché avrebbe dovuto fare tutto il possibile per rendere gli autori delle recensioni identificabili. Una logica simile potrebbe essere applicata anche al caso in questione.  Ad ulteriore sostegno di tale tesi la SIAE ha presentato e vinto un ricorso contro il caso dei biglietti dei concerti dei Coldplay a Milano il prossimo luglio.

La sentenza del tribunale di Roma vieta a Live Nation 2, Seatwave, Ticketbis e Viagogo l’ulteriore vendita diretta o indiretta sul mercato secondario dei biglietti dei concerti suddetti, acquistati sul mercato primario offline con i metodi descritti. Dallo stesso divieto sono colpiti quelli precedentemente acquistati sul mercato primario online da Seatwave, Ticketbis e Viagogo tramite programmi informatici in grado di aggirare il limite massimo di biglietti venduti a ciascun consumatore finale. Inoltre fissa una penale di 2.000 euro per ogni ulteriore biglietto venduto in violazione dell’ordine di inibizione e condanna le parti chiamate in causa a risarcire di tutte le spese processuali sia la SIAE che Federconsumatori, intervenuta a sostegno delle richieste della Società. Sicuramente questa sentenza rappresenta un passo avanti nella lotta al secondary ticketing.

 

La problematica è talmente sentita che è finita anche nella legge di bilancio appena approvata dal Parlamento. Per contrastare il bagarinaggio online vengono, infatti, introdotte multe da 5.000 euro a 180.000 euro per i siti che vendono biglietti sul mercato secondario, come anche la rimozione dei contenuti o l’oscuramento del sito web. Entrambe le previsioni hanno l’obiettivo di contrastare ulteriori accordi tra i siti di bagarinaggio e le società organizzatrici degli eventi per la vendita dei biglietti.

 

Il secondary ticketing ha avuto negli ultimi anni una notevole espansione, ma sicuramente si sta iniziando a muovere qualcosa per contrastarlo. Il ricorso vinto dalla SIAE e le norme introdotte nella legge di bilancio vanno esattamente in questa direzione. Tutti, tranne le società di bagarinaggio stesse, hanno interesse a fermare questo fenomeno, dai consumatori, agli artisti, allo Stato. Per questo è necessario fare il possibile per opporsi al bagarinaggio percorrendo, se il caso lo richiede, anche le vie legali.

 

Alessia Fortino

2016-12-17T16:25:14+00:00