VIA RAFFAELE COSTI: IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI, LA RISPOSTA DELLA ROMA SOLIDALE E LA LEZIONE DI DIGNITA’ DEGLI OCCUPANTI.

Sono passate più di due settimane dal rogo che, il 30 agosto, ha colpito la discarica abusiva di via Raffaele Costi, provocando un terribile incendio anche nell’immobile occupato.
Nel frattempo noi abbiamo continuato ad andare lì per cercare di conoscere meglio le persone che ci abitano. Abbiamo visto,con il passare dei giorni, sbucare da quel palazzo sempre maggiori uomini e donne, capendo che gli abitanti di quell’inferno sono in realtà molti di più:
quasi 200 tra una cinquantina di rifugiati ed una quindicina di famiglie italiane, rumene e nigeriane;
anziani, donne incinte e bambini.
Tantissimi bambini, due dei quali non hanno neanche un mese di vita.

L’ 11 settembre gli occupanti di via Costi hanno deciso di scrivere una lettera aperta alla Sindaca, Virginia Raggi, in cui hanno descritto le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere, l’hanno invitata a visitare il palazzo andato a fuoco e le hanno chiesto un incontro.
Ebbene, l’unica risposta che lo Staff della Sindaca è riuscita a dare è stata appellarsi alla consueta pratica del “rimbalzo”: con fare sbrigativo, si è comunicato che la richiesta è stata inoltrata all’assessora competente ossia alla beneamata Laura Baldassarre.
In un successive dichiarazioni rilasciate al Fatto Quotidiano, l’assessorato ha fatto sapere che l’unica alternativa sono centri di accoglienza solo per donne e bambini.
Soluzione già rifiutata dagli occupanti che avevo chiesto un incontro proprio per far comprendere come l’unità dei nuclei familiari sia per loro un fattore da cui non si può prescindere.
Richiesta, tuttavia, ancora una volta disattesa da un’amministrazione che anziché accettare il confronto per tentare la risoluzione delle problematiche, preferisce rifilare la solita cantilena (già propinata agli sgomberati di P. Indipendenza e Cinecittà).

Al muro di gomma delle istituzioni si è però contrapposto, in questi giorni, l’attivazione di una rete di solidarietà intorno agli abitanti di via Raffaele Costi:
L’organizzazione umanitaria, Intersos, ha subito messo a disposizione la sua clinica sanitaria mobile per prestare assistenza a decine di persone.
I ragazzi e le ragazze di Nonna Roma hanno distribuire il materiale scolastico a dei bambini e delle bambine che stavano per ritornare sui banchi di scuola.
Tanti del Baobab Experience – Volontari(in primis le mamme di Torpignattara) si sono organizzarti per raccogliere vestiti che le Brigate di Solidarietà Attiva – Roma sono state pronte a distribuire.
Noi abbiamo cominciato anche qui il nostro sportello legale, per tentare di far valere dei diritti per troppo tempo negati a queste persone.
Insomma, ciascuno in base alle proprie possibilità e competenze si è messo a disposizione per dare sostegno a questa gente.

Aiuti materiali, assistenza sanitaria e legale che servono solo per tamponare un situazione al limite della crisi umanitaria ma tutti sappiamo bene che in via Raffaele Costi non c’è nulla da difendere.
Gli occupanti vogliono andare via da quel posto, avere una soluzione degna per tutti e tutte.

In un periodo storico in cui si fomenta la guerra tra poveri e la contrapposizione tra gli ultimi ed i penultimi, davvero sorprende la capacità di queste persone di essere unite tra loro, la cura che hanno l’una per l’altra.

In via Raffaele Costi non importa il fatto di essere nigeriano, italiano, rumeno o slavo
“Il povero non ha colore, non ha distinzione di pelle o razza”
–afferma Enrico in questo bellissimo servizio( http://www.ilfattoquotidiano.it/…/roma-italiani-e-…/3853740/) –
Lo dice lui, romano, che a causa di debiti del padre e della mancanza di lavoro si trova a vivere in questa condizione e che continua affermando “noi siamo un’unica famiglia con tutte le persone delle diverse etnie che abitano qui. Vogliamo una soluzione per tutti, non tanto per noi ma per i nostri figli”.
Parole chiare e nette che suonano come una schiaffo in faccia a chi cerca, dall’alto di un salotto televisivo o dietro una tastiera, di creare stupide divisioni tra italiani e stranieri.
Chi vive sulla propria pelle il dramma della povertà sembra saper bene quanto questa retorica serva solo ad occultare le vere responsabilità di una politica che abbandona e criminalizza chi è privo di mezzi di sussistenza.

Una solidarietà forte di chi sa di stare sulla stessa barca.
Questo sicuramente il messaggio dirompente che via Raffaele Costi ci consegna ogni giorno.
Questo il fattore che rappresenta la loro forza e che, alla fine, li porterà a vincere questa battaglia per una vita degna.

Le foto sono del bravissimo Daniele Napolitano

2017-12-11T15:58:57+00:00