DALLA REGIONE UMBRIA IL “REGALO DI NATALE” PER I TERREMOTATI OSPITATI NEGLI ALBERGHI: DAL 31 DICEMBRE 2017 O PAGATE DI TASCA VOSTRA O ANDATE VIA.

La Giunta Regionale dell’Umbria con un provvedimento del 22/11/2017, ha disposto la cessazione del diritto di ospitalità dei terremotati nelle strutture alberghiere a partire dal 1 gennaio 2018.
 
Con questa lettera, lasciando un evidente insufficiente lasso di tempo da dedicare alla ricerca di soluzioni abitative alternative per i cittadini coinvolti, si intima alla popolazione ospitata negli alberghi di effettuare immediatamente la richiesta volta all’ottenimento del CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione), così da potersi trasferire altrove o poter pagare autonomamente le spese alberghiere (ovviamente a prezzo pieno a meno che i singoli albergatori non decidano nuovamente di prevedere tariffe agevolate).
 
A ciò si aggiunge una frase decisamente inquietante: “Tutti i soggetti che non hanno avanzato istanza di assegnazione delle SAE (…) entro il 31 Dicembre 2017 DOVRANNO ACCEDERE AL CAS individuando per tempo utile la soluzione abitativa.”
 
Quest’ultimo punto appare decisamente fuorviante.
Infatti, come da tempo denunciamo, la Soluzione Abitativa Emergenziale (o “casetta di legno”) è un diritto soggettivo, quindi SENZA LIMITI TEMPORALI PER LA RICHIESTA, di qualsiasi cittadino che possa dimostrare:
-la continuità abitativa realizzata nell’abitazione prima degli eventi sismici;
-la Scheda FAST o AEDeS che riporti all’abitazione danni di tipo E, F di non facile soluzione o che sia situata in “zona rossa”.

Rimarchiamo i nostri dubbi in riferimento alla effettiva informazione data (sopratutto sul diritto soggettivo al SAE) ai cittadini.
Ricordiamo che alternativamente ai SAE è possibile, ai sensi dell’art. 14 del D.L. 50/2017, per le Regioni acquisire patrimonio immobiliare dismesso per approntare soluzioni abitative per i cittadini vittime del sisma.
Non comprendiamo come, ad oggi, parallelamente non si siano attivate procedure per poter assicurare a chi oggi è senza casa una destinazione abitativa dignitosa una volta conclusa la convenzione con le strutture alberghiere. Ogni ulteriore valutazione ci costringe, nuovamente, a denunciare una gestione totalmente scoordinata dell’emergenza. Ogni segnalazione che riceviamo (ad oggi iniziano ad essere centinaia e ci scusiamo se per rispondere a tutti ci prendiamo più tempo del passato) non fa che renderci più consapevoli e certi che l’informazione legale e la denuncia sono strumenti forti per creare consapevolezza.
 
Soluzioni alternative vanno studiate con la partecipazione di chi vive questo dramma a più di un anno di distanza dai tragici eventi del 2016. Forse è arrivato il momento che le Istituzioni se ne rendano conto.
2017-12-19T16:57:21+00:00